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Ha dell’incredibile la vicenda che vede protagonisti lo Stato e la regione Sicilia, in merito alla gestione delle pratiche relative alle revisioni delle automobili. Nel dettaglio, chi effettua il necessario controllo periodico in un’officina autorizzata sul territorio dell’isola, rischia multe salate o addirittura il ritiro del mezzo se sorpreso a circolare sul resto del territorio nazionale.
La diatriba vede protagonisti, come citato poc’anzi, il Ministero dei Trasporti e gli addetti siciliani alla Motorizzazione Civile. Ambedue le parti sostengono che i soldi versati dai proprietari delle vetture devono finire nelle rispettive casse, così da coprire i costi di gestione delle pratiche. Il risultato è che da ormai quasi due anni il database nazionale non riceve i dati aggiornati sui veicoli revisionati in possesso degli automobilisti di tutta la Sicilia.
Nel caso in cui questi decidano di attraversare lo Stretto per recarsi nel resto d’Italia rischierebbero, in seguito a un normale controllo da parte delle forze dell’ordine, una multa fino a 900 euro, a cui si potrebbero aggiungere il sequestro amministrativo del mezzo e una possibile denuncia per falso in atto pubblico, dovendo così poi ricorrere a tediosi procedimenti legali per dimostrare la propria buona fede.
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DOMANDA:
Ma se sul Territorio Nazionale succede quanto scritto sopra per la Revisione, per quanto riguarda
le omologazioni di accessori, pneumatici, snorkel e quant'altro, non dovrebbero risultare negli archivi nazionali, per come si legge,
quindi mi chiedo sono considerate anche quelle nulle se successive al 2008