Siamo alle solite: per i soliti imbecilli...................
Inviato: 27 febbraio 2011, 11:11
Questo articolo uscirà sulla "Sicilia".
E' scritto non da un ecologista, bensì da un appassoionato di Etna, fuoristradista da anni.
Dopo due mesi senza neve, finalmente è da alcune settimane che la pista è aperta e battuta, ma purtroppo a volte si deve fare il conto con gli imbecilli, che a bordo di fuoristrada preparati entrano di sera distruggendo l’anello battuto”. ...L’amaro sfogo è detto in coro dai maestri Antonio Rizzo, Antonio Carbonaro e Nino Longo della Scuola di Sci di Fondo di Piano Vetore – Etna Sud. La sorpresa incivile c’è stata ieri mattina (oggi per chi scrive), “dopo che avevamo battuto perfettamente l’intero anello di fondo venerdì al tramonto, per dare opportunità gratuita il fine settimana agli amanti di questo sport, a impatto ambientale zero”, dichiara Antonio Rizzo. La Scuola di Piano Vetore insegna sci di fondo agli alunni di diversi istituti scolastici etnei e ogni sabato pomeriggio con alcune associazioni private divulga questo sport in un programma di educazione ambientale, rivolto soprattutto ai bambini. “Per colpa di pochi idioti irresponsabili – dichiara Luca Ferlito, comandante del Nucleo Speciale Forestale – pagano tutti gli altri le conseguenze del disservizio e dell’illegalità commessa. La questione della sorveglianza nel Parco dell’Etna si ripete, mentre noi dobbiamo fare i conti con numeri esigui di uomini in forze nei distaccamenti”. Non è la prima volta che ignoti a bordo di fuoristrada entrano illegalmente nella pista di fondo all’interno dell’area protetta, spingendosi a volte fin dentro il demanio forestale sul percorso didattico “Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini”. “Noi siamo per la repressione di questi atti – sostiene Ettore Foti, commissario straordinario del Parco dell’Etna – che sono opera di pochi trasgressori cronici. Se l’Ente fosse stato dotato di guardaparco, questi si sarebbero affiancati in numero a Forestale e Carabinieri che operano sul territorio. Tuttavia è chiaro che laddove esistono emergenze del genere, il Parco s’impegna ad aumentare le tabellature informative con i divieti per legge”. Intanto, in mancanza istituzionale, è notizia diffusa su Facebook di un folto gruppo di liberi cittadini che si stanno organizzando per volontariato specifico di vigilanza e controllo all’interno del Parco dell’Etna.
E' scritto non da un ecologista, bensì da un appassoionato di Etna, fuoristradista da anni.
Dopo due mesi senza neve, finalmente è da alcune settimane che la pista è aperta e battuta, ma purtroppo a volte si deve fare il conto con gli imbecilli, che a bordo di fuoristrada preparati entrano di sera distruggendo l’anello battuto”. ...L’amaro sfogo è detto in coro dai maestri Antonio Rizzo, Antonio Carbonaro e Nino Longo della Scuola di Sci di Fondo di Piano Vetore – Etna Sud. La sorpresa incivile c’è stata ieri mattina (oggi per chi scrive), “dopo che avevamo battuto perfettamente l’intero anello di fondo venerdì al tramonto, per dare opportunità gratuita il fine settimana agli amanti di questo sport, a impatto ambientale zero”, dichiara Antonio Rizzo. La Scuola di Piano Vetore insegna sci di fondo agli alunni di diversi istituti scolastici etnei e ogni sabato pomeriggio con alcune associazioni private divulga questo sport in un programma di educazione ambientale, rivolto soprattutto ai bambini. “Per colpa di pochi idioti irresponsabili – dichiara Luca Ferlito, comandante del Nucleo Speciale Forestale – pagano tutti gli altri le conseguenze del disservizio e dell’illegalità commessa. La questione della sorveglianza nel Parco dell’Etna si ripete, mentre noi dobbiamo fare i conti con numeri esigui di uomini in forze nei distaccamenti”. Non è la prima volta che ignoti a bordo di fuoristrada entrano illegalmente nella pista di fondo all’interno dell’area protetta, spingendosi a volte fin dentro il demanio forestale sul percorso didattico “Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini”. “Noi siamo per la repressione di questi atti – sostiene Ettore Foti, commissario straordinario del Parco dell’Etna – che sono opera di pochi trasgressori cronici. Se l’Ente fosse stato dotato di guardaparco, questi si sarebbero affiancati in numero a Forestale e Carabinieri che operano sul territorio. Tuttavia è chiaro che laddove esistono emergenze del genere, il Parco s’impegna ad aumentare le tabellature informative con i divieti per legge”. Intanto, in mancanza istituzionale, è notizia diffusa su Facebook di un folto gruppo di liberi cittadini che si stanno organizzando per volontariato specifico di vigilanza e controllo all’interno del Parco dell’Etna.