Pneumatici? Parliamone...

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GN71
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….. pneumatici, però poco per volta…..

Fino ad oggi abbiamo fatto un gran parlare di misure di pneumatici da adottare sulle nostre vetture 4x4, di disegni, di ricoperti e di originali. Mai però abbiamo parlato di cosa sia una gomma, di come sia fatta, di quale sia la soluzione migliore per il nostro utilizzo, e via dicendo.
Gradirei parlarne insieme a voi tutti, sentendo l’opinione di ognuno e facendole nostre.

Ho aperto questo topic non tanto perché non ho nulla da fare, quanto perché mi sono sempre rimasti dei dubbi su alcune scelte tecniche e sulla validità delle stesse, se la penso nella maniera giusta o meno.
Tuttavia prima di arrivare al dunque ritengo che si debba capire di cosa si sta parlando, come una sorta di trattazione... non dico completa (sarebbe troppo presuntuoso da parte mia) ma sufficiente per poterci capire. Cercherò di essere il più sintetico possibile, ma non posso garantirvi nulla, quindi mettetevi comodi… :)

So bene che una trattazione non è argomento da Forum, dovrebbe piuttosto essere pubblicata sulla Home Page di un sito in un apposito spazio dedicato alla tecnica. Ciò non posso farlo per almeno due motivi fondamentali:
A- quel che ho da dire è frutto di ricordi di articoli, idee personali, e piccole ricerche fatte a tempo perso nel tempo; mi serve quindi riorganizzare tali idee ed esternarvele, e discuterne poiché non so se rappresentano la verità assoluta non avendo fatto studi universitari specifici;
B- non credo che Lucy abbia tempo da dedicare per la pubblicazione di una cosa che possibilmente è in parte sbagliata. Ha già talmente tanto da fare che non le basta il tempo per dormire.

Parlando di un qualsiasi argomento, in qualsiasi ambito, occorre dare una definizione di ciò di cui di deve parlare. Successivamente, a seconda del caso, si passa ad elencare le caratteristiche o altri aspetti, e così via.
Questi principi sono validi per qualunque cosa di cui si debba parlare, quasi ad immaginare di dovere spiegare un argomento a persona totalmente ignara ed in modo che possa comprendere, partendo da zero.


DEFINIZIONE DI PNEUMATICO

Troppo spesso mi è capitato di leggere: il (o lo) pneumatico è costituito da…bla bla bla; oppure è la parte più importante per una guida sicura (???)….; o anche:gli scopi del pneumatico sono….;
ancora: i pneumatici sono gli unici punti di contatto col terreno…..(???).
Insomma, si dice tutto ma non si dice cosa sia in realtà un pneumatico, non si legge la parolina magica: il pneumatico è...........boooohhhh!!!!!!!!!! :-? :?
E’ mai possibile che tocchi a me dirvi cos’è un pneumatico? Ebbene sì!
Sappiate che è una nozione che imparai tanto tempo fa (troppo, nel lontano 198… quindi non ve lo dico) ad un Corso di aggiornamento nel mio settore, dove si parlava di tutt’altro (articolazioni, per l’esattezza, ed una in particolare) e venne fuori la similitudine col pneumatico……….donde……
Il pneumatico è: un ADATTATORE. Proprio così, e se ci pensate è verissimo.
Poi si dovrebbe passare a dire come è fatto, cioè da cosa è costituito e via dicendo.
L’unico posto, o sito, in cui si legge qualcosa di simile ma che non viene detta esplicitamente, anzi si fanno giri di parole, è Wikipedia. Cercatelo, per curiosità.

http://it.wikipedia.org/wiki/Pneumatico

Si vede anche una splendida Interco TSL-SX.

Ditemi pure che sbaglio ma non sono d’accordo con il metodo di definizione di Wikipedia.

Il pneumatico, secondo me, non è un insieme di camera d’aria e di una copertura in gomma. Esso è un adattatore, o al limite, un trasferitore o il trasferitore ultimo di trazione, oppure anche un adattatore plastico la cui funzione è quella di trasferire trazione in un autoveicolo, che altro non è che l’energia dinamica derivante dalla trasformazione di energia termica (visto che il motore è un trasformatore di energia termica in energia dinamica).
Non ditemi che cerco il pelo nell’uovo, poiché se non si comprende che il pneumatico è un adattatore non si capisce il resto, cioè che il pneumatico è diverso secondo a cosa deve adattarsi e come. In pratica come deve adattarsi per potere trasferire trazione. Ciò, a sua volta, dipende dal progetto e dall’uso cui il veicolo è destinato.
La cosa mi pare semplice ed ovvia, quel che è difficile è progettarlo, costruirlo, testarlo e migliorarlo.

Questa è la prima parte, vediamo cosa ne pensate e poi continueremo.
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Plemmirio
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Complimenti per per il seminario sugli pneumatici.

Secondo me altro non sono altro che una parte fondamentale di un veicolo, progettate insieme a tutte le altri parti mobili e rotanti del veicolo stesso.

Allora anche gli alberi di trasmissione sono degli adattatori? Il cambio cosa sarebbe? Per non parlare dei semiasse.

Comunque vai avanti con la seconda parte, anche se tecnicamente non daccordo con te ritengo sia interessante.
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Plemmirio ha scritto:Complimenti per per il seminario sugli pneumatici.

Secondo me altro non sono altro che una parte fondamentale di un veicolo, progettate insieme a tutte le altri parti mobili e rotanti del veicolo stesso.

Allora anche gli alberi di trasmissione sono degli adattatori? Il cambio cosa sarebbe? Per non parlare dei semiasse.

Comunque vai avanti con la seconda parte, anche se tecnicamente non daccordo con te ritengo sia interessante.
Scusa plemmirio... non credo che gli alberi di trasmissione, il cambio, i semiassi siano parti elastiche e deformabili, nè sono i trasferitori ultimi di trazione e cioè gli ultimi punti di contatto tra veicolo e suolo.
La definizione di adattatore, cioè di parte deformabile ed elastica dotata di notevole capacità d'attrito, serve -secondo me- per capire perché i pneumatici sono diversi tra loro a seconda della funzione specifica che devono svolgere.
Mi spiego meglio: ferma restando la funzione generale si mette in evidenza che il pneumatico da formula 1 , o quello montato su una berlina moderna o su una vettura che deve viaggiare su terreni molto accidentati -come uno dei nostri 4x4- devono assolvere ad adattamenti diversi.
Lo scopo di tutta questa tiritera (oltre a quello di annoiarvi.... :D :D ), da parte mia, è cercare da voi spiegazioni su cose che non conosco, nella fattispecie sui pneumatici in uso sui fuoristrada. Capire fino a quale punto è meglio, o in quale tipo di terreno è meglio, utilizzare un Bias o un Radiale.


Non voglio farla tanto lunga, quindi vi ho anticipato l'argomento vero di discussione.
Non so fino a quale punto sia proprio facile ottenere le risposte tecniche che cerco. Ho, infatti, voluto aprire questo topic poiché non ho trovato sul web informazioni sufficienti...................spero pertanto che voi ne abbiate da darmi.

Per mia concezione mentale (che di certo non tutti devono condividere) mi piace capire le cose, ed il fatto di non possedere una cultura tecnica adeguata mi crea qualche fastidio.
Per esempio non mi basta sapere che la maggior parte, praticamente la quasi totalità, sono radiali. Posso capirlo benissimo su vetture stradali, o che alcune peculiarità dei radiali siano utili nella pratica del fuoristrada, ma allora......perché costruiscono ancora oggi le Bias?

La verità è che le Case costruttrici non diffondono tutte le informazioni relative alla costruzione di ogni singolo modello di pneumatico, e parlo in particolare di quelli che si utilizzano in fuoristrada. L'unica vera differenza è quella che si vede, cioè il disegno.....e a me non basta. Se devo spendere 1000 euro e più per comprare 5 gomme voglio saperne di più, almeno per potere operare una scelta che sia cosciente........e non per sentito dire.
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cusilino
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Argomento interessante. Ma a dire il vero non ho capito appieno ciò che cerchi di preciso. Nella mia tesi di laurea, il 4 capitolo si intotola "Il pneumatico". Qualche ragionamento a riguardo l'ho fatto. Definire pneumatico un adattatore mi sembra una delle tante definizioni che possono essergli attribuite. Come a qualunque altra cosa del resto. Se mi venisse chiesta la definizione di pneumatico io risponderei che per tale, intendo una struttura flessibile, avente forma toroidale elastica di caucciù vulcanizzato riempita con aria compressa.

Eppoi tu cn Adattatore stai definendo l'utilizzo del pneumatico e non cosa sia.

Dimmi cosa ne pensi in proposito. Vediamo se ne esce qualcosa di buono.
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cusilino ha scritto:Argomento interessante. Ma a dire il vero non ho capito appieno ciò che cerchi di preciso. Nella mia tesi di laurea, il 4 capitolo si intotola "Il pneumatico". Qualche ragionamento a riguardo l'ho fatto. Definire pneumatico un adattatore mi sembra una delle tante definizioni che possono essergli attribuite. Come a qualunque altra cosa del resto. Se mi venisse chiesta la definizione di pneumatico io risponderei che per tale, intendo una struttura flessibile, avente forma toroidale elastica di caucciù vulcanizzato riempita con aria compressa.

Eppoi tu cn Adattatore stai definendo l'utilizzo del pneumatico e non cosa sia.

Dimmi cosa ne pensi in proposito. Vediamo se ne esce qualcosa di buono.
:-bravo
Ti ringrazio sinceramente per la tua risposta e per il fatto che tu abbia affrontato seriamente l'argomento.
Sono d'accordo con la tua definizione, ed in realtà credo che si tratti delle due facce della stessa medaglia.
L'unica vera definizione che ho trovato, e quindi che giudico positivamente per lo stesso fatto che qualcuno -nel parlare di pneumatici- si sia deciso a darne una ragionevole......e soprattutto a decidersi a ad iniziare un argomento dando proprio per prima cosa la definizione, è proprio quella che tu riferisci. Dicendo "due facce della stessa medaglia" mi riferisco al fatto che, suppongo, le definizioni da me e da te date possano -in qualche modo- intersecarsi.
Mi spiego meglio, potremmo scegliere tra due definizioni non dissimili tra loro, e cioè:
1) Un adattatore, avente struttura flessibile ed elastica con forma tubolare riempita con aria compressa. Il caucciù vulcanizzato riguarda più, a mio avviso, la costituzione........aggiungendo poi la struttura di sostegno e via dicendo;
2) Oppure, come hai detto tu, una struttura flessibile avente forma toroidale, o tubolare, in caucciù vulcanizzato e riempita di aria compressa. In questa definizione il termine "adattatore" potrebbe rappresentare la funzione.
In realtà la funzione non è di adattatore vero e proprio bensì, sempre a mio parere, quella di trasmettitore ultimo di trazione. Cioè ciò che permette a tutte quelle parti che stanno a monte (motore, cambio, organi di trasmissione) di fare in modo che la vettura si muova.........sfruttando alcuni aspetti della fisica.

Adesso....... non è che io voglia rompere necessariamente i cabasisi cercando il pelo nell'uovo, quindi diciamo che per semplificare che possiamo agevolmente fondere le due definizioni. L'importante è che abbiamo compreso il concetto fondamentale.
Credo che tu, forse meglio di chiunque altro, possa comprendere che fare una revisione della letteratura sia fondamentale per l'acquisizione di concetti che possano poi permettere una attenta disamina del problema, o dell'argomento che si vuole trattare. Mentre però all'Università si è legati a schemi e concetti precostituiti, poi da trasmettere, in questa sede puoi essere scevro da regole rigide dando sfogo a ciò che tu pensi veramente. E' sufficiente avere una mente fertile e aperta, pur non essendo la sede per elaborare una tesi di laurea. Guai se fosse così! Rischieremmo di annoiare tutti quanti......e già mi dicono che sono "pesante", figurati se mi mettessi a fare elucubrazioni mentali.

Rispondo alla tua domanda su ciò che cerco veramente: cerco di capire, e spero tanto che tu possa aiutarmi almeno in termini teorici -poiché per la parte pratica è solo questione di soldoni-, quali siano i vantaggi di un pneumatico Bias rispetto ad uno Radiale nell'uso fuoristradistico su vetture a quattro ruote motrici, in quali casi, su quali vetture, su quale tipo di terreno.
Questo è il succo del discorso, giusto per non farla tanto lunga.
Occorrerà, pertanto, descriverne le differenze cercando di valutare in termini puramente teorici la funzionalità.
Ti dico questo poiché alcune Case costruttrici di pneumatici, vedi la Interco o la Mickey Thompson, costruiscono "signori" pneumatici con tecnica <Bias belted>, cioè un misto tra Bias classico e Radiale. Siamo tutti d'accordo, almeno lo spero, che la Interco (giusto per nominare la Casa più famosa e di cui si utilizzano il maggior numero di pneumatici nel mondo) sia un punto di riferimento tra i fuoristradisti. Ad esempio le LTB e le Super Swamper TSL sono costruite seguendo la tecnologia Bias belted........ma ne riparleremo a tempo debito.

Per il momento termino qui, vista l'ora tarda........appuntamento alla prossima......
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Aggiungo brevemente:
prendiamolo come un gioco. Ognuno dica la sua e vediamo, come dici tu giustamente, se ne esce qualcosa di buono.
Chi abbia inteso questo topic come un modo, da parte mia, di volere insegnare qualcosa a qualcuno è decisamente fuori-strada, anzi desidero l'aiuto di voi tutti per cercare di capire ciò che non mi è chiaro........ragionandoci sopra un pochino, negli evidenti limiti che non è materia mia.
Io non amo molto le ricostruite, specialmente con i prezzi che hanno adesso per certe misure e che tali misure non sempre corrispondono alle esigenze di tutti (e per le mie no di sicuro), e ritengo che una gomma non sia rappresentata soltanto dal disegno.
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vitara95
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L'argomento sembra interessante, ma rischia di essere troppo tecnico e quindi difficile da seguire per chi, come me, non ha alcuna conoscenza in merito. Ad esempio: non ho alcuna idea su cosa si intenda per tecnica "bias" o "bias belted", mentre potrei avere qualche vaga idea del concetto di "radiale".
Non ho, oltretutto, chiaro qual'è il tuo obiettivo.
Se, come penso, è quello di arrivare ad una scelta consapevole del tipo di gomma in funzione del tipo di fuoristrada che si possiede e della tipologia del terreno che si deve affrontare. ben venga, visto che io ritengo l'utilizzatore competente più valido di qualsiasi "esperto".
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cusilino
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Adesso ho molto più chiaro l'obiettivo da raggiungere. Io ti posso dire la mia e poi cerchiamo di trarre tutti assieme le conseguenze dovute.

Superata la fase "Definizione" a cui non credo dobbiamo aggiungere altro andiamo direttamente ad affrontare il problema.

Il pneumatico radiale offre una maggiore costanza dell’ impronta a terra (ma non la distribuzione delle pressioni del battistrada) indipendentemente della pressione di gonfiaggio; questa costanza non è garantita dal pneumatico convenzionale che tende, a causa dell’elasticità della zona del battistrada, ad assumere una forma tondeggiante della sezione all’aumentare della pressione di gonfiaggio. Vedi immagine a seguito riportata:


Immagine

La disposizione geometrica delle fibre della carcassa ha una notevole influenza sul comportamento meccanico del pneumatico ed è il fattore in base al quale si distinguono le due famiglie di pneumatici in radiale e convenzionale.
La direzione della generica fibra viene solitamente individuata per mezzo del così detto crown angle, che è l’angolo formato dalla fibra con la circonferenza media della ruota
Quando tale angolo ha un valore basso il pneumatico avrà un buon comportamento dal punto di vista del cornering mentre presenterà cattive caratteristiche per quanto riguarda il ride. Viceversa per valori elevati del crown angle.
Nei pneumatici convenzionali viene raggiunto un compromesso fra i due comportamenti opposti disponendo strati successivi (da due fino a venti in funzione del carico) di fibre con angoli alternativamente di 40° e -40°;
La struttura dei pneumatici radiali è profondamente diversa: in questo caso sono presenti uno o più strati di fibre disposte radicalmente che si estendono da tallone a tallone, (il valore del crown angle è quindi pari a 90°) e al di sotto del battistrada viene posizionata una cintura costituita da diversi strati di fibre, generalmente in acciaio, che formano alternativamente angoli di circa 20° e -20° con la circonferenza media.
I pneumatici radiali sono stati introdotti per la prima volta da Michelin nel 1948 e sono attualmente i più diffusi nel campo automobilistico; i convenzionali sono invece diffusi nei motocicli, nelle macchine agricole e in alcune applicazioni militari.
A titolo di esempio un comune pneumatico utilizzato per un’automobile ad uso passeggeri è costituito da due strati con fibre radiali in rayon o poliestere e da una cintura ottenuta come sovrapposizione di quattro strati, due di fibre di acciaio e due di fibre di materiale sintetico (per es. nylon). Per quanto riguarda la gomma che viene impiegata, questa è scelta allo scopo di fornire caratteristiche ben precise.
Per esempio, sui fianchi è desiderabile una buona resistenza a fatica e all’abrasione, pertanto solitamente si adottano composti a base di stirene-butadiene. Il materiale impiegato nella realizzazione del battistrada invece dipende fortemente dal tipo di pneumatico che si intende ottenere. Nel caso di mezzi pesanti, gli elevati valori dei carichi di esercizio impongono l’utilizzo di composti con elevata resistenza e, allo scopo di ridurre la resistenza di rotolamento e il calore generato per attrito interno, con bassa isteresi, sebbene questo vada a penalizzare le prestazioni in termini di aderenza. Questo spiega perché la gomma naturale sia largamente impiegata per gli autocarri; nel caso delle automobili invece, sia da competizione che per passeggeri, sono i composti sintetici gli unici a trovare applicazione, specie quelli a base di high cis-polybutadiene.
In conclusione le principali caratteristiche che presentano i due tipi di pneumatici sono:

•Struttura convenzionale: maggiore resistenza ai fianchi, maggiore rigidezza a flessione, minore aderenza, maggiori pressioni sul terreno con minore pressione di gonfiaggio;

•Struttura radiale: minore resistenza ai fianchi, maggiore flessibilità pur con maggiori pressioni interne, maggiore aderenza a motivo della più uniforme distribuzione delle pressioni al suolo.

Riporto di seguito due immagini esemplificative:

Immagine

Immagine

Scusate se sono stato eccessivamente prolisso, ma l'argomento per me era molto interessante :-() .
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Perfetto, caro vitara95, ed ancora meglio se -fino ad ora- non hai avuto modo di occuparti del problema.
Ho voluto accorciare i tempi, nel descrivere, per paura di risultare tedioso e per rispondere subito alle domande sul "perché" di questo topic.
IL motivo lo hai azzeccato e ci sarebbe motivo e modo per approfondirlo con l'aiuto di chi fosse interessato, una volta parlata la stessa lingua.....cioè quando avremo stabilito (o, se preferisci, esposto) quali siano le parti e le loro denominazioni di un pneumatico, nonché i vari tipi e -tra essi- come siano fabbricati (cioè con quale tecnica e perché).

Possiamo anche iniziare subito dalla differenza tra Bias, Bias Belted e Radiali, accennando appena quali siano le varie parti del pneumatico stesso.
Chi conosce bene la "materia" è cortesemente pregato di non......storcere il naso, poiché esiste qualcuno che ...preferirebbe sapere.

Per quanto riguarda l'utilizzatore competente e/o l'esperto (se per esperto si intende colui che ha esperienza) suppongo che siano entrambi indispensabili, a maggior ragione se l'esperto ha basato la sua esperienza in maniera consapevole ed informata.

Mi rivolgo, quindi, sia alla persona che non ha avuto tempo e modo di conoscere ed a chi ha esperienza pratica basata su una valida teoria.
Ai primi posso trasferire delle nozioni elementari di cui sono a conoscenza, ai secondi chiedo aiuto per conoscere ciò che non so............nell'intento di diminuire la mia ignoranza.

Il mio non è e non vuole essere un monologo, bensì un confronto aperto per accrescere le proprie conoscenze.
La scienza e la tecnica non sarebbe andata mai avanti senza qualcuno che si ponesse delle domande, continuamente.
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Carissimo cusilino....come dici tu..occhio vivo e manu o cutieddu...... :)
trovo pregevole la tua descrizione, e ne prenderò spunto per rispondere, però ti prego di essere più semplificativo nella esposizione. Io ho capito benissimo poiché so di cosa stai parlando, ma non credo che tutti gli altri possano comprendere appieno.
Ti chiedo umilmente scusa se mi permetto, ma quando si parla di un argomento è meglio se lo si fa sapendo che non tutti sono addentro all'argomento. Se vuoi parlare di "crown angle", di "ride", di stirene-butadiene o altro, di "isteresi" ecc. sarebbe conveniente che tu spiegassi (almeno tra parentesi) di cosa si tratta. Appositamente non ho voluto parlare per esteso, o estesissimo, e dall'inizio della storia e dei costituenti gommosi...e via dicendo.....proprio per tenere vivo l'interesse ed arrivare al nocciolo, più sinteticamente e nel modo più comprensibile possibile.
Poiché l'interesse potrebbe diventare alto per l'argomento (seppure ho l'impressione ...solo per pochi, ma non mi interessa) propongo di organizzare i nostri interventi, anche in pm.
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Effettivamente mi sono lasciato prendere un poco la mano nella descrizione ma in fin dei conti non credo di avere utilizzato un lessico troppo tecnico. Ho voluto mettere delle immagini proprio per cercare di espicitare meglio i concetti espressi. Credo che in questo modo alla fine del topic chiunque lo legga avrà una conoscenza approfondita del problema ed essere capace di disquisirne in maniera completa, esaustiva e tecnica. Il mio metodo è di buttare lì il concetto e girarci attorno cercando di capire meglio le eventuali incomprensioni. Se vuoi adottare un altro metodo, no problem. Dimmi come ti posso essere utile e nel mio piccolo sarò pronto a farlo.
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Lo so, caro Pino, l'argomento potrebbe diventare interessante. Spesso però diamo tutto, o quasi, per scontato e non sempre è così. Forse è meglio stabilire alcuni punti fermi, in maniera che sia possibile per tutti capire cosa si intenda per tele, o spalla, o fianchi, o tallone.....e via dicendo. Se non parliamo la stessa lingua diventa difficile capirsi, e bisogna andare per gradi, pur senza entrare nello specialistico.
Come in ogni trattazione, o tecnica operativa, bisogna stabilire dei protocolli che siano chiari ed universalmente accettati ....pur nel nostro piccolo.
Capisco perfettamente la tua passione e la apprezzo ...e sarai un elemento prezioso..... :thanx!
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Gn71, volevo soltanto chiarire che parlavo dei "pseudoesperti" senza alcuna esperienza sul campo, messi a confronto con il non "esperto" in materia, ma con esperienza e mente aperta. E' chiaro che il massimo lo può dare solo chi ha una grande conoscenza unita a una grande esperienza
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vitara95 ha scritto:Gn71, volevo soltanto chiarire che parlavo dei "pseudoesperti" senza alcuna esperienza sul campo, messi a confronto con il non "esperto" in materia, ma con esperienza e mente aperta. E' chiaro che il massimo lo può dare solo chi ha una grande conoscenza unita a una grande esperienza
Mi trovi d'accordo.
In questa sede cercheremo di porre al vaglio alcune considerazioni, nella speranza di potere cavar fuori il fantomatico ragno dal buco.
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Immagine Immagine Immagine

Iniziamo con nozioni semplici illustrando schematicamente la differenza tra un pneumatico convenzionale (Bias) ed uno Radiale, rispettivamente foto 1 e 2. Nella foto 3 vediamo una rappresentazione molto schematica (che vedremo di approfondire) di un pneumatico in sezione con la descrizione delle sue varie parti (che vedremo, anche qui, di migliorare scendendo in qualche particolare).
Foto 1- Nel pneumatico convenzionale si nota come la carcassa sia costituita da una sovrapposizione ad incrocio di tele disposte a circa 30°-40° tra loro rispetto all'asse longitudinale, in questo tipo di pneumatico la funzione della sommità e quella dei fianchi non sono indipendenti;

Foto2- In quello radiale si notano le tele di sostegno disposte radialmente, o perpendicolarmente all'asse longitudinale di rotazione, e costituiscono una carcassa più morbida. Si nota poi una cintura metallica (sono tele in acciaio) che serve a stabilizzare la zona del battistrada e che serve anche a rendere il lavoro del battistrada indipendente da quello dei fianchi;

Foto 3- Si notano le varie parti che sono così descritte:
1) tele di sommità;
2) battistrada;
3) architettura delle tele radiali (nei radiali);
4) fianco;
5) gomma interna;
6) zona bassa;
7) cerchietto.
Questa ultima è una descrizione schematica che vedremo di approfondire un pochino, non appena troverò una immagine adatta allo scopo.
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