Tunisia
Diffuso il 05.09.2011.
Le ultime settimane continuano a far registrare il lento ma progressivo miglioramento del contesto generale della sicurezza nel paese. Tuttavia, la congiuntura economica negativa acuisce le difficili condizioni di vita delle numerose aree – urbane e rurali – più depresse, con il risultato di veder riproposte con frequenza notizie di manifestazioni di carattere eminentemente economico e sociale che, in alcuni casi, sfociano anche in episodi di natura violenta.
Nella notte tra l’1 e il 2 settembre si sono verificati gravi incidenti nell’area della municipalità di Douz (60 km circa da Tozeur, 490 km circa da Tunisi) tra gruppi di giovani che hanno causato danni a proprietà private e ad alcuni esercizi pubblici (sono state incendiate tre case e due distributori di benzina) e il ferimento di alcune decine di persone. A seguito dell’intervento delle forze dell’ordine e dei militari, il Ministero dell’Interno ha decretato il copri-fuoco a tempo indeterminato nell’area di Douz a partire dal 2 settembre 2011 dalle 19.00 alle 05.00.
Notizieie di ulteriori disordini e di atti di micro-criminalità (scippi e rapine) giungono anche da diverse altre aree del Paese. Sempre nella notte tra l’1 e 2 settembre, nella zona di Sbeitla (governatorato di Kasserine, 290 km a sud ovest di Tunisi), si sono registrati incidenti tra bande di rapinatori e forze dell’ordine. Anche in questo caso le autorità tunisine hanno decretato il copri-fuoco con i medesimi orari a partire dal 2 settembre 2011 dalle 19.00 alle 05.00.
Nei pressi della città di Gabès (450 km circa da Tunisi), precisamente nella località di Metouia (direzione Sfax) si sono registrati ulteriori episodi di criminalità (rapine agli automobilisti).
A partire dalla seconda metà di agosto, sono stati registrati cortei di protesta (anche notturni) contro l’azione del governo nelle principali città - Biserta, Monastir, Sfax, Gafsa, Gabès, Kairouan - e in svariate località del paese - Djerba, Sidi Bouzid, El Kef, Kasserine.
In molti casi, si tratta di manifestazioni estemporanee e dal carattere sindacale (rivendicazioni salariali), dunque di difficile prevedibilità, che si sostanziano in blocchi temporanei dell’attività di infrastrutture e servizi di pubblica utilità (strade, porti, aeroporti, uffici pubblici).
Pur ribadendo il carattere sovente estemporaneo di tali manifestazioni – dunque non facilmente prevedibile – al fine di ridurre i disagi arrecati da tali forma di protesta, è consigliabile consultare i mezzi di informazione locali per conoscere in anticipo, per quanto possibile, l’organizzazione di nuovi cortei di protesta.
Attualmente, grazie anche ad un maggiore spiegamento delle forze dell’ordine sul territorio, la situazione complessiva della sicurezza appare comunque sotto controllo. Il contesto socio-economico e politico tunisino rimane comunque ancora non pienamente stabilizzato. Tale situazione di perdurante criticità non interessa la fascia costiera in cui sono presenti le più importanti infrastrutture turistiche.
Lo stato di emergenza tuttora vigente – e confermato a tempo indeterminato con decreto presidenziale del 27 luglio scorso – determina la possibilità, qualora le Autorità preposte alla sicurezza lo ritengano, di reimporre il regime di coprifuoco in ogni momento, come si è difatti verificato il 2 settembre nella località di Douz.
Sebbene tutte le manifestazioni sopra citate non abbiano coinvolto direttamente cittadini stranieri, si raccomanda, a tal riguardo, di mantenere un atteggiamento di prudenza, avendo cura di evitare in ogni caso luoghi di eventuali assembramenti e nel caso in cui tali precauzioni non siano possibili, di attenersi scrupolosamente alle indicazioni impartite dalle Autorità locali preposte alla sicurezza.
I soggiorni nelle località della costa e nell'isola di Djerba non presentano al momento criticità da segnalare. Si consiglia ai turisti che intendano effettuare escursioni nelle vaste aree desertiche e pre-desertiche all’interno del territorio tunisino di farlo esclusivamente nell’ambito delle attività organizzate da “Tour Operator” locali di chiara fama e professionalità e comunque in gruppi numericamente significativi.
Tenuto conto dei recenti eventi sopra citati, per i turisti che intendano aderire ad escursioni nelle zone desertiche e predesertiche del sud-ovest tunisino, si ribadisce l’invito a tenersi costantemente aggiornati sulla situazione del Paese, consultando i mass media locali ed internazionali, nonché le agenzie e gli albergatori di riferimento.
In considerazione della situazione nella vicina Libia, sono vivamente sconsigliati i viaggi in prossimità del confine con la Libia (in particolare i luoghi di frontiera di Ras Jdir e Dhiba) dove nei giorni scorsi si sono registrati violenti scontri tra forze lealiste e ribelli libici.
Si consiglia altresì di evitare l’organizzazione di viaggi non strettamente necessari nelle vaste aree interne centro-occidentali (in particolare a ridosso del confine con l’Algeria) e meridionali del Paese e, più in generale, di evitare di mettersi in viaggio nelle ore notturne.