pubblico nuovamente una poesia di Hikmet (già postata nel topic de "la Sfida", per mitigare "l'infiammabilità degli animi cazzeggianti").
Il Thread è quello giusto, poiché il Meeting rappresenta l'esaltazione della unione di persone, quindi di "uomini", aggregatisi dapprima virtualmente.
<< Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca, dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra: l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani, ti dia gioia l'uomo! >>
Nazim Hikmet, Ultima lettera al figlio.


Vi ringrazio davvero!!!!!!!!
